Devo segnalarvi una cosa davvero
carina che interessa i calabresi e tutti i turisti che vogliono visitare
questa bellissima terra: si tratta di un’APP gratuita, Enjoy
Calabria, che fornisce brevi ma coincise informazioni su tutto ciò che si
può visitare in Calabria, da aziende vinicole a musei archeologici, passando
per località balneari e borghi medioevali. Insomma, qualcosa di interessante da
tenere default sul proprio I-phone.
Detto questo, avrete senz'altro capito che prosegue il mio tour in giro per la Calabria (Bravi! State imparando
a conoscere questo blog!). Questa settimana è stata la volta di Amantea.
Ero molto curiosa di visitare
questa città perché ogni volta che ci passavo col treno, ero sempre molto
attratta dal borgo arroccato e dai colori delle casette. Il nome Amantea deriva dall'arabo Al-Mantiah che significa
appunto “la rocca”. Questo non solo giustifica l’esistenza di un borgo
costruito sulla parte alta, ma fa capire anche che il suo tessuto culturale
è un melting-pot di popoli antichi. Infatti, verificando su internet, ho
scoperto che Amantea è stata greca, romana bizantina, araba, fino a diventare
terreno importante per le lotte tra
Angioini e Aragonesi e roccaforte Borbonica nelle lotta contro Napoleone.
Insomma, questa piccola città calabra racchiude una storia non indifferente e
una cultura di tutto rispetto. Applausi!
Altresì vi dico (e poi la smetto con
tutta questa storia che starà facendo venire il male-di-vivere a molti di voi)
che questa cittadina è nominata, sotto altre spoglie, nell’Odissea di Omero.
Standing-ovation per Amantea, ragazzi!
E se aggiungessi che le acque
di questa terra sono più che limpide e che il centro è ricco di negozi
davvero stilosi, scommetto che a molti di voi verrà voglia di farci un
salto, prima o poi.
Purtroppo per me – ma per fortuna
per il mio portafogli – i negozi di lunedì sono chiusi, per cui ho dovuto dire
addio allo shopping. Ma siccome i miei occhi ci vedono benissimo, ho notato la
presenza di moltissimi negozi di vestiti, accessori, scarpe, arredamento e
prodotti tipici calabresi.
Fermata la macchina, io e Cary
Grant (menzione d’onore per quest’uomo che si avventura ovunque pur di placare
la mia curiosità) abbiamo passeggiato fino a Piazza Unità d’Italia, poi abbiamo
imboccato una traversa e fatto una serie di scale fino ad arrivare a
Corso Umberto I, davanti al Municipio. Dopo pochi passi siamo arrivati nei
pressi di un arco con di fianco segnalata la strada per arrivare al castello.
Devo dire che era abbastanza faticosa, perché il percorso è lungo e mal segnalato. Infatti ad un certo punto ci siamo girati e abbiamo fatto ritorno alla base utilizzando un altro percorso che portava direttamente al Palazzo delle Calarisse, altro luogo di interesse della città.
Ammetto che molti luoghi cult sono lasciati un po’ a se stessi, non sono adeguatamente valorizzati e il sentiero per arrivare al castello non è tanto semplice da interpretare. Il Convento invece è di proprietà privata, infatti è tenuto in buono stato e ospita molte attività interessanti. Da questo punto è possibile godere di una vista sensazionale. I tetti delle case di Amantea sembrano tante pennellate post-impressioniste e il mare in lontananza dona un senso di infinito a questo bel quadro.
Durante l’estate mi è capitato di
passare lunghe giornate al mare ad Amantea, Campora San Giovanni e Coreto: le
acque cristalline si sposano benissimo con sabbia fine e ciottoli dalla forma
comoda, tondeggiante.
Meno rilevanti sono gli stabilimenti balneari, molto radi
e poco interessanti – ma questa è una cosa che accomuna parecchi paesi nella
zona – Ad ogni modo, non è mia abitudine illustrare le cose negative di un
posto, perché la mia eccitazione, la mia curiosità davanti ai posti nuovi non
permette a facoltà negative di primeggiare. Tutto ciò che è cultura, storia,
colore, profumo di diversità non può essere descritto in maniera negativa. E
poi Amantea è adorabile e ha diritto ad essere annoverata tra le città più
belle della Calabria.
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